Potsdam e il Palazzo di Sanssouci

Potsdam, la capitale dello stato di Brandeburgo, è una città d'arte situata a pochi chilometri da Berlino, la cui gemma è il Palazzo di Sanssouci.

Potsdam è la capitale dello stato di Brandeburgo, e si trova a soli 40 chilometri a sud ovest di Berlino, in una bella zona circondata da boschi e laghi sul fiume Havel.

Questa antica residenza dei sovrani prussiani è una città di palazzi e giardini in un trionfo di rococò. Potsdam è chiamata anche “la Versailles tedesca“, grazie alla meraviglia dei suoi palazzi e i relativi parchi.

Potsdam è divisa in sette quartieri storici della città e nove nuovi Ortsteile (villaggi), che hanno aderito alla città nel 2003. L’aspetto dei distretti della città è molto diverso. I distretti nel nord e nel centro sono costituiti principalmente da edifici storici, mentre il sud della città è dominato da grandi aree con edifici più recenti.

Storia di Potsdam

L’area di Potsdam è stata abitata fin dall’età del bronzo, ma è cresciuta divenendo importante soprattutto sotto Federico il Grande. Non a caso, dal 1774, furono edificate 139 caserme e altri edifici militari. Per migliorare ulteriormente la città, furono costruiti anche dei nuovi palazzi, sostituendo intere sezioni della città con case barocche.

Il monarca illuminato Federico il Grande influenzò positivamente la città con vari interventi: Potsdam è conosciuta infatti come “un pittoresco sogno pastorale“, per ricordare ai suoi residenti il rapporto fra natura e ragione.

Oggi gran parte di questa bella città è protetta dall’UNESCO, che l’ha dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Potsdam è stata una residenza dei re prussiani e del Kaiser tedesco fino al 1918. La sua pianificazione incarna le idee illuministe attraverso un attento equilibrio di architettura e paesaggio.

Il palazzo di Sanssouci

Il Palazzo di Sanssouci (Schloss Sanssouci in tedesco) è l’ex residenza estiva di Federico Il Grande, re di Prussia. Il palazzo si trova a Potsdam ed è stato progettato fra il 1745 e il 1747 per volere del Re, che voleva sfuggire alla caotica vita di Berlino. Il nome del palazzo suggerisce appunto questo: in francese “sans souci” significa “senza preoccupazioni”, uno stato d’animo ben rappresentato dal contesto in cui il Palazzo di Sanssouci è stato ideato, circondato da una serie di piacevoli giardini che ispirano un connubio e un’armonia fra uomo e natura.

Solo dopo la seconda guerra mondiale il palazzo divenne la famosa attrazione turistica che è oggi e nel 1990 l’UNESCO l’ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità.

Sebbene il Palazzo di Sanssouci sia stato messo in contrapposizione alle residenze francesi, prime fra tutti Versailles, in realtà lo stile lo rococò e le dimensioni assai più piccole lo rendono decisamente differente. Il palazzo, che prende spunto da alcuni disegni del re Federico il Grande, si compone di una decina di stanze principali; è costruito su una collina dalla quale si ha un’ottima visuale del parco che lo circonda.

Visitare il Palazzo di Sanssouci

Il colonnato esterno del Palazzo di Sanssouci, che cattura subito il visitatore, prosegue all’interno dove il vestibolo, per il suo aspetto pomposo, non fa intuire lo stile più sobrio invece che ha il palazzo. Le dieci stanze principali ancora oggi mantengono l’aspetto dei secoli passati.

Le sale interne

La Sala Voltaire, dove il filosofo francese soggiornò per un lungo periodo, è molto suggestiva; la biblioteca personale di Federico è ancora in ottimo stato; mentre la sala di marmo, area celebrativa e centrale del palazzo, è ricca di preziosi dettagli.

I giardini terrazzati

Federico Gugliemo IV ordinò di trasformare la nuda collina in una serie di vigneti terrazzati. Vi sono ben tre terrazze che si affacciano sul giardino ornamentale sottostante, al centro del quale vi è una fontana, che fu costruita soltanto nel XIX secolo quando le conoscenze dell’idraulica permisero di poter ideare un efficiente sistema idrico.

Qui nel 1750, secondo lo stile di Versailles, furono poste una serie di statue allegoriche dei quattro elementi naturali. Non molto lontano vi è anche un orto, a dimostrare come Federico non tralasciò mai il concetto base della sua idea: il connubio fra l’elemento ornamentale e l’elemento pratico.

Il parco

La parte più antica del parco di Sanssouci risale al 1744 e, insieme con i suoi numerosi edifici e opere d’arte, è considerato il miglior esempio di rococò a Potsdam, riflettendo l’influenza di Federico il Grande. L’ingresso del parco si trova alla fine di Hauptallee, il viale principale della struttura ad est, ed è abbastanza facile da trovare, basta cercare l’obelisco vicino al cancello principale. Da vedere nel parco:

Nel parco si trova anche il tempio dell’amicizia, che Federico volle costruire in memoria della sorella prediletta. E’ anche presente un padiglione cinese in stile Chinoiserie, che include sia elementi barocchi che elementi orientali. Nel parco furono piantati ben 3000 alberi da frutto, che si alternano a statue e templi che riprendono lo stile rococò del palazzo.

All’esterno vi è infine una lapide commemorativa dedicata a Federico il Grande, il quale aveva sempre espresso la volontà di essere sepolto in questo luogo.

Informazioni utili

Se si sceglie di visitare il Palazzo di Sanssouci provenendo da Berlino conviene scegliere di raggiungere Potsdam via treno; una volta arrivati qui gli autobus 614 e 650 portano alla residenza.

Per chi invece è munito di un’auto propria occorre prendere l’autostrada A115 da Charlottenburg fino a Babelsberg e proseguire per Nuthestrasse W uscendo a Potsdam.

Orari di apertura

Il palazzo è chiuso ogni lunedì e il 24 e il 25 dicembre.

Cosa vedere a Potsdam

Potsdam è una città monumentale, tra le sue costruzioni più celebri, oltre al palazzo di Sanssouci che è il più grande patrimonio mondiale in Germania, vale la pena sottolineare il Palazzo dei Marmi, il Castello di Babelsberg, la Colonia Russia di Alexandrowka, il Neues Palais, il Vecchio Municipio, il “ponte delle spie” Glienicker Brücke (adoperato per gli scambi di spie fra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica), e il parco cinematografico di Babelsberg.

Quest’ultimo rimane un tributo storico a un’epoca tramontata: il quartiere, ai tempi della repubblica di Weimar, fu la sede del grande centro cinematografico UFA-Filmstudio Babelsberg, che rese la città il fulcro del cinema tedesco.

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